Ricordiamo infatti che ai sensi della Raccolta R Ed. 2009 viene definito Circuito Solare: L'insieme dei circuiti idraulici, dei componenti, delle apparecchiature, dei circuiti elettrici di controllo e di attuazione progettati e realizzati per assorbire la radiazione solare e convertirla in energia termica per renderla disponibile ad uno o più circuiti utilizzatori (solari).
il Circuito Solare non deve essere confuso con il ...
Circuito Utilizzatore Solare: Il Circuito che distribuisce l'acqua riscaldata da uno scambiatore nel cui primario circola l'acqua del Circuito Solare.
Il primo circuito fa parte dell'Impianto Solare in senso stretto, quell'impianto costituito dal Circuito Solare e da un Generatore Solare, il secondo invece (insieme ad eventuali analoghi circuiti) fa parte di un Impianto Utilizzatore Solare.
Tutte le disposizioni specifiche contemplate nell'art. 3.2 del Cap. R.3.2 dell'Ed. 2009, in analogia ai circuiti tradizionali delle Raccolte R, si riferiscono solo alla seconda fattispecie (cioè al Circuito Utilizzatore). Invece per i Circuiti Solari e in generale per gli Impianti Solari in senso stretto la raccolta Ed. 2009 rimanda "alle norme vigenti per l'installazione e l'esercizio delle attrezzature a pressione".
Ne consegue quindi che il metodo tradizionale di dimensionamento del sistema di espansione, secondo quanto disposto dalle Raccolte R, è obbligatorio per i soli vasi facenti parte del Circuito Utilizzatore.
Nel Circuito Solare i Vasi di Espansione compaiono solo come Recipienti a Pressione e come tali vanno trattati.
Da qui la modulistica specifica che, scaricabile da questo Sito, guida al rispetto degli obblighi della Dir. 97/23/CE, DM 329/04 e s.m.i. che si applicano alle attrezzature installate in questi Circuiti (anche se in correlazione ai circuiti utilizzatori a valle).
E allora ....
Come dimensionare i vasi di espansione a monte dei primi scambiatori di un circuito utilizzatore solare?
In questa sede può essere fornito solo un strumento di riferimento che è quello della Raccolta H per apparecchi contenenti liquidi caldi sotto pressione ed, in particolare al Titolo I, con temperatura superiore a quella di ebollizione a pressione atmosferica (liquidi surriscaldati).
Infatti a parere di chi scrive e del Dipartimento Inail SRCV di Cagliari, la Raccolta H (Cap. H.1 Art. 3, Ed. 1980) è il riferimento che meglio si confà al tipo di circuito come quello qui trattato, dato che l'acqua in esso contenuta non può altrimenti essere considerata che acqua surriscaldata.
Da ciò ne consegue che, pur continuando per comodità ad applicare formule analoghe a quelle tradizionali contenute in Raccolta R, derivanti dall'applicazione delle Leggi di Boyle-Mariotte (con tutte le approssimazioni del caso), sarebbe più opportuno utilizzare, come temperatura di riferimento, quella massima di progetto che comporterebbe una capacità minima di espansione più elevata di quella calcolata con la semplice formula della Raccolta R.
Le stesse temperature di progetto "non dovranno essere inferiori a quelle di saturazione di vapore corrispondenti alle pressioni di progetto" (Cit. Raccolta H).